Ispirato al diario di Anne Frank, lo spettacolo racconta, con delicatezza e poesia, i due anni vissuti in clandestinità dalla giovane Anne e dalla sua famiglia. Attraverso il suo sguardo luminoso e ironico, prende vita una resistenza fatta di meraviglia, sogni e amore per la vita. Un piccolo teatrino, tra figure, musica e immagini evocative, accoglie una narrazione accessibile ai più piccoli e toccante per i grandi. Più che l'orrore, si sceglie di raccontare la forza interiore, quella che fiorisce anche nel buio. Una storia semplice da ascoltare, impossibile da dimenticare.
Un viaggio nella memoria che parla al presente, per ricordarci il valore della libertà.
Attraverso la bellezza, si costruisce uno spazio di empatia e consapevolezza.
Un omaggio delicato e potente a una voce che continua a risuonare nel tempo.

Compagnia

Orto degli Ananassi Pistoia

Orto degli Ananassi, è un laboratorio di idee, un luogo di creatività e condivisione, in cui dare vita a storie con l’ambizione di gettare le basi per un futuro di emancipazione e cittadinanza attiva.

Abbiamo scelto questo nome perché ci piaceva l’idea di qualcosa che si potesse coltivare con cura, ma che fosse allo stesso tempo anche un po’ straordinario e fuori dagli schemi. È semplice immaginare un orto di pomodori o di insalata, ma ci vogliono ingegno e coraggio per farne crescere uno di ananassi!

Esplorare nuovi linguaggi e contesti, migliorare le competenze relazionali, diffondere un’idea di teatro urgente ed evocativo: questa è la linfa vitale che nutre il nostro Orto e tutti coloro che ne fanno parte.

La nostra organizzazione è la somma di tante attività diverse: dalla partecipazione a bandi e progetti europei fino alla realizzazione di opere teatrali, alla scuola di teatro e all’organizzazione di un festival dedicato alle nuove generazioni.

Le menti dietro al progetto sono quelle di Ilaria Di Luca e Andrea Gambuzza, attori e creatori, che si sono formati in alcune delle più prestigiose scuole di teatro europee. Dopo anni di esperienza a Roma, hanno fatto ritorno nella loro città natale, piantando radici in un nuovo spazio artistico: un luogo in cui sperimentare la propria visione personale del teatro, sviluppare una propria identità espressiva e nutrire il senso di comunità.