Notti Bianche è uno spettacolo che esplora i delicati equilibri dell'intimità con una tene-
rezza disperata e violenta e dove lo spazio scenico, essenziale e minimalista, è progettato
per mettere al centro la relazione tra i personaggi e il loro profondo bisogno di essere
visti e riconosciuti. È un incontro inatteso tra due esseri umani segnati dalla solitudine,
che ora intravedono una possibilità di rinascita grazie al reciproco aiuto.
Anche le luci e la musica, suonata dal vivo dagli attori attraverso una tastiera elettronica,
diventano parte integrante della narrazione, segnando il confine tra sogno e realtà, e
talvolta il loro sconfinamento. Il grande tema dei protagonisti è l'incapacità di vivere nel
presente: per sopravvivere, si rifugiano nei sogni e nell'immaginazione, fino a spingersi
alle estreme conseguenze.
Il regista Stefano Cordella, di cui negli anni scorsi a Novoli abbiamo molto apprezzato Zio
Vanja e il Gabbiano di Cechov, affronta lo struggente e giovanile racconto di Fëdor Do-
stoevskij conferendogli un respiro contemporaneo nel linguaggio e in alcuni riferimenti,
senza mai tradire il testo.