C'è stato un momento in cui l'Italia - e gran parte del mondo - è sembrata felice. Erano gli anni a cavallo del 1958, quelli appena prima e appena dopo il boom economico. La gente guardava avanti con fiducia, con il futuro negli occhi. In quegli anni un uomo ha saputo in carnare tutto questo nel suo corpo e nella sua voce: Domenico Modugno.
Con una sola canzone ha reso l'intero Occidente felice di esistere. La sua voce ha spalancato il cielo, portando con sé la leggerezza di un popolo che cercava di dimenticare la guerra.
Eppure Modugno sapeva di lavorare sull'effimero, sull'impalpabile, ma continuava a crederci con ostinazione: ''Io voglio cantare la felicità. Anche se non esiste, mi voglio illudere che esista, devo credere che esista.'' Nel blu è il racconto intimo di un uomo nato in una terra dimenticata da Dio - quella Puglia rimasta a lungo ai margini del regno - che parte per inseguire un sogno artistico e finisce per insegnare al mondo a ''volare''. Con la sua voce trascina via ogni residuo del grigiore del dopoguerra, liberando la speranza e la gioia di vivere. È un ritratto affettuoso e sincero di un'esistenza guascona e testarda, di un artista che ha cantato la vita fino all'ultimo respiro. Sul palco, i musicisti diventano l'altra voce di Modugno: quella che le parole non possono dire, ma che continua a vibrare nell'anima di chi ascolta.

Compagnia

Mario Perrotta Bologna

Mario Perrotta è un attore, autore e regista teatrale salentino, tra i protagonisti del ”teatro racconto” italiano. Laureatosi in filosofia a Bologna, nel 1994 ha co-fondato la Compagnia del Teatro dell’Argine, e da allora ha firmato spettacoli e progetti che uniscono memoria civile e scrittura scenica. Tra i suoi riconoscimenti: più di una dozzina di candidature ai Premi Ubu, con quattro vittorie, tra cui Miglior attore protagonista (2013) e Miglior nuovo testo italiano (2022)